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mercoledì 3 maggio 2017

INIZIO 2

Quello che mi sono sempre chiesto è cosa rende così complesso l'inizio di qualcosa.
Non ho mai saputo rispondere a questa domanda, ma so per certo che nonostante tutta la preparazione e la buona volontà, quando ci si trova a dover iniziare qualcosa, si prova quella strana sensazione che molte volte ci frena.
Cos'è che ci rende così vulnerabili?

consulenza.orientamente@gmail.com 

4 commenti:

  1. "Ah, si vivesse sempre di inizi, di eccitazione da prima volta!"

    Penso che si tratti della paura. Paura di qualcosa di nuovo, di una strada che non si conosce, di farsi conoscere.
    Se ad esempio si tratta di un nuovo progetto/lavoro, si ha paura che fallisca, di avere aspettative troppo alte e non riuscire a farcela; se si tratta di una relazione si ha paura che l'altro possa abbandonarti o che possa non accettarti per quello che sei o che possa ferirti come già accaduto forse prima.
    In tutte queste situazioni, credo che l'elemento comune sia la paura, specificatamente del giudizio altrui.

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    1. Ciao!
      Che sia quello che sia..dobbiamo imparare ad usarla.
      È questa la cosa che ci manca.

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  2. Ciao Stefano sono L.

    Visto che a te piace creare ragionamento, e visto che le domande spesso generano attraverso delle risposte ragionamento ,potrei chiederti perché nella domanda ci hai messo la "vulnerabilità"?

    Stando alla traduzione della parola " vulnerabile" dovremmo avere già una risposta nella stessa domanda..

    Mi spiego, se qualcosa ci frena è perché siamo vulnerabili o magari tentiamo a soddisfare le altre versioni di noi stessi, e/o imparando possibilità di realtà alternative?

    Quante versioni di noi stessi esistono in base a nuove situazioni , un 'unica o tante?

    Percepiamo la realtà tutti allo stesso modo?

    Cos'è Reale?

    Abbiamo una percezione unica di quel reale?

    Come facciamo ad uscire fuori dalla concezione che la realtà sia assoluta per tutti?

    Possono esserci realtà alternative per i differenti modi di "percepire "?

    .....dimmi tu potrei continuare in Eterno con le domande...e tu mi/ti chiederai cos'è l'eterno???...

    Rifletti....che non stiano in questa parola ogni tipo di risposta..
    Buon lavoro e Grazie per il tuo prezioso " ascolto"...

    L.

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    1. Ciao e grazie a te, prima di tutto..
      Io non penso che la realtà sia uguale per tutti, ma penso che tutti abbiamo la stessa modalità di analizzarla.
      Cerco di spiegarmi meglio.
      Se andiamo alla base di tutto posso dire con certezza che tutto per noi sia uguale. In fondo tutti siamo fatti degli stessi atomi.
      Così penso che succeda anche per quello che riguarda il nostro modo di vedere la realtà.
      È poi ovviamente differente quello che noi vediamo e come ci rapportiamo con questo, ma quello che io sto cercando è quella base uguale per tutti perché penso che li stia la felicità. Penso proprio che dobbiamo andare in quella direzione per raggiungerla.
      Ho parlato di vulnerabilità perché se qualcosa vi frena e ci pone dei dubbi vuol dire che siamo vulnerabili, che abbiamo qualcosa che ci può potenzialmente mettere in difficoltà.
      Poi non so..non credo esistano realtà alternative, ma solo modo di percepire quello che viviamo in maniera diversa.

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